Ryanair: il caso giudiziario dell’ex super-manager

EasyJet ha assunto l’ex super manager di Ryanair Peter Bellew. E’ scoppiata dunque una guerra giudiziaria tra l’ex capo delle operazioni della compagnia irlandese e la sua vecchia azienda. Accuse reciproche con focus sulle informazioni sensibili.

Si tratta del più grande caos legale nei cieli europei che sta andando in scena all’Alta Corte di Dublino. Una vicenda che ha tutti i connotati dello spionaggio industriale. Il colosso dei voli low cost ha tutte le intenzioni di impedire al proprio ex manager di insediarsi a capo della diretta rivale EasyJet.

Martedì 3 Dicembre il primo atto. Davanti al giudice Senan Allen, l’amministratore delegato del gruppo irlandese Michael O’Leary ha accusato Bellew di aver creato alla sua vecchia azienda non pochi danni. Sia dal punto di vista operativo, con prestazioni considerate mediocri, sia da un punto di vista di privacy.

Bellew ha guidato il colosso irlandese dal 2006 al 2015. Dopodiché si era trasferito alla Malaysia Airlines, proprio nel periodo della sparizione di un Boeing 777 mai ritrovato e dell’incidente al confine tra Ucraina e Russia.

Nel 2017, l’ex manager ha accettato di tornare al comando della compagnia irlandese. Con l’obiettivo di aiutare O’Learly a gestire il caos che ha riguardato piloti e voli cancellati. E qui, sono cominciati i problemi per il manager, fino ad allora molto stimato sia all’interno che all’esterno dell’azienda.

Caos Ryanair: Botta e risposta tra Bellew e O’Learly

L’amministratore delegato della compagnia irlandese, durante l’udienza del 3 Dicembre a Dublino, ha dichiarato che:

Bellew aveva il compito di concentrarsi sulla puntualità, sulle operazioni di terra, sul reclutamento dei piloti. Ma diversi dirigenti si sono lamentati del fatto che Bellew non prendeva decisioni e non faceva le cose che avrebbe dovuto.

Immediata la risposta a queste parole, da parte di un consigliere dell’ex manager, che ha smentito ogni accusa. Ma la questione riguarda anche una clausola contrattuale. Il colosso low cost, infatti, sostiene che nel precedente contratto firmato da Bellew vi sarebbe il divieto, per l’ex manager, di andare a lavorare per la concorrenza. Nel dettaglio, si tratta di un divieto di 12 mesi dopo la risoluzione del contratto con Ryanair.

Bellew faceva parte della prima linea della catena di comando, avendo dunque accesso ad una serie di informazioni sensibili. Parliamo di costi, di spese operative, di progetti futuri e di contratti di partnership. Tutte informazioni che, ora, l’ex manager potrebbe utilizzare in favore della sua nuova azienda.

Attualmente, i protagonisti non hanno rilasciato commenti ufficiali sul caso. Anche la stessa EasyJet preferisce il riserbo sulla questione, specificando solo di aver scelto Bellew come migliore professionista sulla piazza interessato al ruolo.

Autore dell'articolo: Redazione

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