Si sperava in un accordo in extremis, ma così non è stato: i gestori degli impianti di rifornimento hanno confermato lo sciopero di due giorni. Sciopero dei benzinai dunque: partirà quest’oggi, alle ore 19 (alle 22 per la rete autostradale) e si concluderà alle ore 7 del 14 dicembre (alle ore 22 del 13 per la rete autostradale). La mediazione del sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, non è dunque servita per scongiurare questo sciopero: c’è stata una lunga trattativa con le associazioni sindacali dei gestori degli impianti di rifornimento. Una trattativa che si è conclusa ieri con una fumata nera: niente accordo e sciopero confermato. “Nemmeno il Governo dei tecnici trova la forza e gli strumenti adatti per costringere le compagnie petrolifere a rispettare le leggi vigenti e che esso stesso ha introdotto”, si legge nella nota congiunta delle associazioni di categoria, Fegica Cisl, Figisc-Anisa Confcommercio e Faib Confesercenti. I petrolieri però replicano in maniera piuttosto stizzita: “richieste del tutto pretestuose e non corrispondenti alle reali condizioni di un mercato in forte contrazione. Le singole aziende hanno confermato, nel rispetto della normativa di settore, la loro disponibilità al confronto e ad individuare soluzioni per le specifiche situazioni di sofferenza” spiegano in una nota. La situazione è molto delicata: il ministero per lo Sviluppo parla di effettivi passi in avanti, nonostante non sia stato raggiunto l’accordo per la sospensione dello sciopero. E fra Natale e Capodanno ci sarà uno sciopero più “leggero“: i gestori degli impianti di rifornimento rifiuteranno i pagamenti con moneta elettronica, dunque bancomat e carta di credito.