E’ arrivato l’ok del Consiglio dei Ministri per il tanto atteso decreto legge sulla spending review. L’opera di consolidamento delle finanze dello Stato italiano passa inevitabilmente per un risparmio: contro gli sprechi ed il superfluo, ci saranno grandi tagli in tutti i settori. Il decreto legge prevede un risparmio di 4.5 miliardi di euro per l’anno in corso, mentre nei successivi due anni si potranno risparmiare 10 miliardi di euro (nel 2013) e 11 miliardi di euro (nel 2014). “Il governo ha deciso di scartare la via piu’ semplice dei tagli lineari per accingersi su quella piu’ complessa, ma strutturalmente piu’ proficua, dell’analisi della struttura della spesa. Tutti i ministri hanno dato prova di un grandissimo senso di responsabilita’ nel dare il loro contributo a questa missione collettiva che punta a una maggiore razionalizzazione e efficenza” ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Monti, al termine del Cdm. I tagli vedranno l’abolizione della metà delle province italiane, con l’istituzione delle città metropolitane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria). Saranno soppressi 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate esistenti in tutta Italia, con la relativa redistribuzione del personale sul territorio. Fra le misure più importanti: escluso il taglio automatico delle strutture ospedaliere con meno di 80 posti letto, saltano i tagli alle scuole pubbliche e alle università, così come salta il contributo di 200 milioni di euro per le scuole paritarie. Caleranno del 10% gli organici delle forze armate, inoltre ci sarà una forte riduzione delle spese per le auto blu, si pensa attorno al 50%. L’aumento dell’Iva slitta: non ci sarà il tanto temuto aumento dell’Iva ad ottobre 2012, ma sarà spostato a luglio 2013.