Dopo l’intervento nelle scorse ore del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, a proposito della disoccupazione giovanile in Europa, è la volta del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Il patron Mapei ha infatti messo l’accento sulla situazione lavorativa dei giovani in Italia. Le parole usate da Squinzi sono molto dure: “siamo in una situazione disperata”, ha esordito Squinzi. “Rischiamo di perdere una-due generazioni di giovani. Io sono a favore del posto fisso. Devono esserci meno posti di lavoro temporaneo e più posti di lavoro a tutto campo, ma anche la flessibilità. Chi entra nel mondo del lavoro pensando solo al posto per la vita, non ce lo possiamo più permettere. La competizione è globale, ognuno deve dare il proprio contributo per rendere imprese più competitive” ha spiegato il numero uno di Confindustria. La Confederazione delle imprese italiane, per bocca del suo presidente, attacca la struttura normativa italiana, che in questi anni ha affossato i tanti progressi degli scorsi decenni. L’Italia – spiega Squinzi – deve semplificare il Paese per venire fuori dalla crisi. Squinzi ha poi parlato delle differenze fra Nord e Sud: esiste ancora una forte questione meridionale, che andrebbe risolta in maniera seria per dare nuova linfa all’intero Paese. Ma Squinzi non dimentica le difficoltà del Nord: i paesi settentrionali hanno rallentato, è un dato innegabile. “I suicidi degli imprenditori sono concentrati essenzialmente al Nord, in modo particolare in Veneto, una delle regioni che si è trasformata di più nel dopoguerra” dichiara Squinzi.