Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha parlato della possibilità di modificare la manovra finanziaria. “Questa manovra è necessaria, senza si ha il collasso, il crollo. Non ci sono alternative nemmeno sui saldi, sulle risorse e sulla distribuzione dei tagli – spiega il titolare di via XX Settembre – la riduzione della spesa dello Stato fatta negli anni scorsi non consente di ipotizzare una diversa redistribuzione dei sacrifici che chieda di più all’amministrazione centrale alleggerendo la manovra sulle Regioni e gli enti locali. La manovra resta ferma negli importi, nella composizione e nella distribuzione. Si potrebbe discutere – spiega il ministro – sulla la possibilità di mettere insieme anche le Regioni a statuto speciale che sono più ricche e considerare come un unico comparto tutte le Regioni in modo che il concorso sia proporzionale alla disponibilità delle Regioni. Pensiamo che le Regioni possano essere considerate come un comparto complessivo. Tra le speciali ce ne sono alcune che hanno moltissimo, alcune sono nel nord e penso per esempio al Trentino. Presumo che possano concorrere un po’ di più”. Al termine dell’incontro fra Regioni e Tremonti, hanno anche parlato i rappresentati delle Regioni Italiane. Ecco il pensiero di Vasco Errani, il presidente della conferenza delle Regioni. “L’incontro con il governo è stato molto negativo: non abbiamo trovato, dal governo, nessuna sostanziale apertura. Questa manovra – ha proseguito – di fatto mette il federalismo fiscale in una condizione di non praticabilità. La manovra è ipercentralista: taglia l’1.22% alle amministrazioni centrali e il 14% alle Regioni. Il confronto con Tremonti continuerà ma il governo deve fare proposte serie”.
Pietro Gugliotta