Anche secondo il presidente della Banca Centrale Americana la ripresa economica risulterà inesorabilmente lenta, ecco perché i tassi, almeno per il momento, resteranno fermi. Bernanke, al congresso Usa, ha ribadito che il problema principale del paese rimane la disoccupazione, anche se è necessario ammettere che i piani messi in atto dal governo hanno prodotto buoni risultati in termini di creazione e salvataggio di posti di lavoro. Sul tema del lavoro era già intervenuta Janet Jellen, presidente della Fed di San Francisco, ed una delle economiste più apprezzate. La Jellen ha infatti dichiarato qualche giorno fa, che l’economia americana sta sempre di più imparando a crescere senza alti livelli di occupazione, il che risulta un grosso problema.
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La gestione del deficit americano è un altro problema che il presidente della Fed ha voluto evidenziare, confermando che si è giunti a livelli record. Tale situazione potrebbe minare la ripresa dell’economia. Tornando sulle stime di crescita del paese, Bernanke ha confermato un prodotto interno lordo in crescita di oltre tre punti percentuali nel 2010, e oltre il tre e mezzo percento nel 2011. Il tasso di disoccupazione dovrebbe invece cominciare a calare già nel 2010, per poi arrivare al 7% verso la fine del 2012.
Sul fronte tassi di interesse, il numero uno della Fed ha confermato la necessità di bassi livelli e di una stretta del credito, per poter evitare possibili spinte inflazionistiche. Inoltre ha voluto sostenere un’altra necessita molto importante, ossia quella di operatività trasparente e indipendente della Banca Centrale, che deve svincolarsi dalle pressioni politiche di breve termine, che incidono notevolmente sul raggiungimento degli obiettivi. Il presidente è poi risultato molto scettico circa un possibile downgrade sull’affidabilità creditizia degli Stati Uniti nonostante i dati negativi sul deficit del budget federale.