Più di 2500 ospiti al World Economic Forum di Davos (Svizzera), tra i quali troviamo soprattutto imprenditori e banchieri d’America ed Europa. Il WEF è un’organizzazione internazionale che periodicamente si riunisce per discutere e definire le politiche del futuro, è stato fondato nel 1971 da Klaus Schwab, un professore di economia tedesco. Il tema del forum di quest’anno, che si tiene ogni fine gennaio, è “Ripensare, ridisegnare, ricostruire”, che sottolinea come l’uscita dal crisi comporterà sicuramente cambiamenti profondi alla società e all’economia.
[ad]
Nicola Sarkozy, in un suo intervento, tra l’altro molto apprezzato, afferma che la crisi non è del capitalismo ma è dello snaturamento del capitalismo in una sua caricatura. Il presidente francese è convinto che l’economia debba essere al servizio dell’uomo e non il contrario. Sempre Sarkozy, ha affermato che la deregolamentazione della finanza ha portato alla ribalta le figure dello speculatore e della rendita, soppiantando i classici attori del capitalismo, imprenditore e lavoratore, e questo non ha fatto altro che portare alla dipendenza dal settore finanziario.
Critica per i banchieri, il presidente ha voluto precisare che si è arrivati alla deriva per via dei banchieri, che non hanno fatto il loro mestiere, e certi bilanci sostengono a pieno la sua tesi. Dalla Francia, quando avrà la presidenza di turno del G8 e del G20, molto probabilmente arriverà una grande proposta di riforma monetaria alla “Bretton Woods”. Con il suo intervento, Sarkozy, ha voluto soprattutto concentrare l’attenzione sull’uomo e sulle sue necessità, sulle quali occorrerà basare il nuovo sistema economico.
Giuseppe Raso